Sono tanti gli italiani appassionati di “do it yourself”, il DYI inglese o in francese bricolage, alias fai da te, qui in Italia. Oggi intendiamo il fai da te come una vera e propria arte che mette in moto cervello, passione e manualità, che sfrutta elementi facilmente reperibili e che si prestano alla costruzione o alla riparazione di piccoli e grandi oggetti. C’è chi si dedica al fai da te per passatempo, chi lo fa per necessità. Ecco un paio di trucchetti fai da te per garantire il benessere del proprio ambiente domestico con protagonista la lacca per capelli.
Quando è nato il fai da te?
In Italia il fai da te nasce negli anni ’70, nel decennio che va dal 1974 al 1984, specialmente per le lavorazioni che avevano a che fare con il legno come pipe, mobili e armadi, fino ad esser concepito oggi come un processo di ristrutturazione (se non “strutturazione” vera e propria) del proprio ambiente domestico secondo i propri gusti personali. Il fai da te si inserisce, quindi, come usanza delle persone volta a curare e migliorare la propria casa nella sua unicità. E da fare rigorosamente a casa propria.
Perché “far da sé”?
Come dicevamo, il fai da te non è soltanto un hobby, anzi, lo scopo principale nonché quello più effettivo riguarda la necessità di riparare qualcosa che si è rotto e di risparmiare tempo e denaro per ripristinarne la funzionalità originaria. Sembrerebbe, quindi, che l’aspetto ludico del fai da te sia soltanto una fase successiva al processo di riparazione: nella realtà dei fatti non è così; piuttosto, la sensazione di toccare con mano e costruire, riparare, maneggiare oggetti e aggiustare un bene di nostra proprietà genera inevitabilmente una soddisfazione personale che va ben al di là della pura necessità di utilizzo di uno strumento.
Un approccio ecologico
L’ottimizzazione intrinseca del fai da te è molteplice: dal risparmio economico, per via di riutilizzo di materiali già disponibili nel nostro ambiente domestico, al risparmio di tempo, in quanto i materiali sono già a disposizione; fino all’aspetto ecologico, che rispetta la natura ed evita gli sprechi. La cosa straordinaria del bricolage, infatti, è che legno, vetro, ferro, plastica, ogni materiale si presta ad essere rilavorato e adatto a prendere nuova vita, tanto come arredo quanto nuovo oggetto.
La lacca
In passato si riteneva che la lacca fosse complice dell’allargamento del buco dell’ozono, questo per via dei gas presenti all’interno delle famose bombolette. Ebbene, oggi esistono svariate marche di lacca ecologiche al 100% e che quindi non presentano gas nocivi tanto per l’uomo, quanto per l’ambiente circostante. Le lacche ecologiche fissano i capelli, donano loro brillantezza, li proteggono… e si prestano anche ad un utilizzo, per così dire, fuori dalle logiche del trucco e del “parrucco”.
Cosa c’è dentro la lacca?
Questo particolare agente per cosmesi, concepito principalmente per mantenere in posa i capelli contro vento e umidità, contiene sostanzialmente alcol e acqua. Tuttavia, nel mix possono essere presenti anche elementi quali conservanti, resine, oli e altre sostanze che possono tornare utili non soltanto alla cura del proprio corpo ma anche per il fai da te. Non a caso, in passato la lacca veniva utilizzata per prevenire l’ossidazione delle pentole in rame.
La lacca sulle maniglie
Ed ecco che una delle tante sostanze presenti nella lacca risulta fondamentale per il fai da te: la formaldeide, una molecola organica che, a temperatura ambiente, si manifesta sotto forma di gas incolore dall’odore pungente. È sconsigliata l’esposizione prolungata a questo gas ma, se usato a giuste dosi e se applicato sulle maniglie di porte e finestre, riesce ad evitare la proliferazione di muffe e batteri sulle superfici di casa e, di conseguenza, garantisce una corretta igienizzazione di uno degli elementi più toccati dell’ambiente domestico.