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Raffaella Carrà, la regina immortale della televisione italiana

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Donna fuori dal comune, eppure dotata di spiazzante semplicità, Raffaella Carrà è stata una grande (se non la più importante) showgirl, cantante, ballerina, attrice e presentatrice italiana. Iconica nel suo stile, unica nel suo modo di fare, dopo la sua scomparsa, avvenuta il 5 luglio 2021 all’età di 78 anni a causa di una brutta malattia, ha lasciato un vuoto indelebile nel cuore degli italiani. Definita regina della televisione italiana, ha venduto più di 60 milioni di dischi vincendo 22 dischi tra platino e oro. La nostra Raffa Nazionale se ne va ma… il suo ricordo resterà per sempre!

Le origini

Raffaella nasce a Bologna il 18 giugno 1943, sotto il segno dei Gemelli. I genitori, padre romagnolo e madre di origini siciliane, si separano poco dopo il matrimonio e la bimba trascorre la sua infanzia nella sua città natale, Bellaria. Lascerà il paesino emiliano a soli otto anni per trasferirsi a Roma ed iscriversi all’Accademia Nazionale di Danza fondata dalla ballerina russa Jia Ruskaja, e poi al Centro sperimentale di cinematografia.

Un talento in fasce

Grazie ai suoi studi entra nel mondo del cinema agli inizi degli anni ’50 come attrice bambina e, conseguito il diploma presso il centro cinematografico, prende poi parte a diversi film. Nonostante venga scartata per La ciociara con Sophia Loren, giudicata troppo matura per il ruolo da ricoprire, recitò in film di stampo hollywoodiano con partner del calibro di Frank Sinatra e in sceneggiati televisivi a fianco di Domenico Modugno. Ed è proprio con la televisione che acquisirà notorietà.

La rivoluzionaria

È dalla seconda metà degli anni ’60 che il pubblico italiano inizia a conoscere Raffaella che, abbandonata la carriera da attrice, si concentra sulla televisione diventando presentatrice, soubrette e cantante, destando interesse tanto in Italia quanto all’estero. Potrà sembrare normale ai nostri giorni ma, a fine anni ‘70, mostrare l’ombelico era un vero e proprio scandalo! Esuberante, carismatica, trasgressiva: tutto questo si rivelò una strategia vincente, consacrando Raffaella come la nuova stella della tv italiana.

Il successo musicale

Raffaella non smette di stupire e di stravolgere ogni canone fino a quel momento imposto dai benpensanti. È il momento del Tuca tuca: la showgirl entra in scena con l’ombelico di fuori e con Enzo Paolo Turchi si toccano a vicenda testa, spalle, fianchi e gambe. Il successo fu talmente clamoroso da scalare tutte le classifiche nazionali e da lì a poco, con i suoi nuovi tormentoni come Rumore, Fiesta e soprattutto A far l’amore comincia tu, la Carrà divenne una star mondiale.

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Un mito 

Gli anni ’80 e ’90 sono gli anni della sua consacrazione a livello internazionale, tanto da esser stata eletta personaggio televisivo femminile a livello europeo. Ai suoi show partecipano artisti del calibro di Renato Zero, Joe Cocker e Stevie Wonder e la Rai vede crescere il numero dei suoi telespettatori a livelli impressionanti. Dopo una breve pausa in Spagna, torna in Italia e conduce Carramba! Che sorpresa, altro format entrato nell’immaginario collettivo italiano, di grande successo locale ed internazionale.

Una star umile

Al contrario di tanti vip dei nostri giorni, Raffaella non aveva una servitù pronta a soddisfare ogni sua esigenza. Non ha mai avuto un profilo Instagram ufficiale, sebbene il social network abbondi di fanpage a lei dedicate. Una donna genuina, curiosa, sportiva. Amava la vita e sgarrava poco: l’unico vizio era il fumo, sebbene non ci andasse pesante. Per riportare le sue parole: “la mia carriera è stato un continuo sorprendermi e questo è il massimo, gioire di una piccola o di una grande cosa.”

Curiosità

All’anagrafe Raffaella Maria Roberta Pelloni, Raffaella Carrà deve il suo nome d’arte allo sceneggiatore Dante Guardamagna che associò il suo nome a quello del pittore Raffaello Sanzio mentre il suo cognome a un altro pittore, Carlo Carrà, maestro del Futurismo. I passi del suo famoso Tuca tuca sono stati copiati anche da Madonna in persona. Non solo, è stata anche definita icona gay per via dei suoi brani, leitmotiv delle manifestazioni del mondo LGBT. Nell’autunno 2020 il prestigioso quotidiano britannico The Guardian incorona Raffaella Carrà come sex symbol europeo, definendola “icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”.

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