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Ornella Muti shock: uno ‘shampoo’ amaro

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Sono giorni molto difficili quelli che sta passando Francesca Romana Rivelli, in arte Ornella Muti. La celeberrima attrice romana, di origini napoletane ed estoni, ha  alle spalle una carriera di grande successo grazie ai suoi film con Carlo Verdone, Massimo Troisi, Paolo Villaggio, Vittorio Gassman, Gérard Depardieu e registi del calibro di Ettore Scola o Dino Risi e ancora Woody Allen e Mike Hodges. Da un anno a questa parte, però, sta vivendo un  grande incubo, vediamo bene di cosa si tratta.

Ornella

Prima di addentrarci nella questione un paio di curiosità sulla splendida attrice. Il nome d’arte, Ornella Muti, le è stato attribuito dal regista Damiano Damiani sul set del film La moglie più bella del ‘69, film d’esordio di Francesca: causa omonimia con l’attrice Luisa Rivelli, Damiani le ha dato il nome “Ornella” (personaggio de La figlia di Iorio, tragedia di Gabriele D’Annunzio) e “Muti” (da Elena Muti, protagonista del film del 1918 Il Piacere).

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Una carriera stellare

Gli anni ’70 rappresentano il periodo di maggior successo di Ornella: lavora con Monicelli e Tognazzi, fa parte del cast del film I nuovi mostri, candidato agli Oscar come Miglior film straniero. Negli anni ’80, dopo una breve parentesi americana, la vediamo al fianco di Celentano, Paolo Villaggio, Jeremy Irons, Alain Delon e ancora, nel 1990, con Sylvester Stallone. Nel 2012 viene contattata da Woody Allen per prendere parte al film To Rome with Love con Benigni, Alec Baldwin e Penélope Cruz.

Un’icona di bellezza e di talento

Ornella Muti è da sempre stata una donna dal fascino irresistibile, padre napoletano e madre estone: la sua bellezza l’ha incoronata donna più bella del mondo nel 1994 dalla rivista Class e nel 2017 donna più sexy del mondo dalla rivista Glam Mag. Tra i riconoscimenti più importanti si possono annoverare due Nastri d’argento, tre Ciak d’oro e due Globo d’oro.

La vita sentimentale di Ornella

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La sfera sentimentale di Ornella Muti è ricca di amori, tant’è che la cronaca rosa degli anni ’80 non faceva altro che parlare di lei: da Alessio Orano, star del cinema degli anni ’70, è nata la prima figlia Naike Rivelli e i due sono stati sposati dal 1975 al 1981 (Naike porta il cognome della madre perché all’epoca si pensava che il padre fosse il produttore cinematografico José Luis  Bermúdez de Castro con cui Ornella ebbe una intensa frequentazione). Il secondo matrimonio è stato con Federico Fachinetti da cui ha avuto due figli, Carolina e Andrea; l’ultima relazione è stata con l’imprenditore Fabrice Kerhervé, fidanzati dal 2008 al 2020. Ma lo scoop più grande è rappresentato dalla relazione segreta tra Ornella Muti e Adriano Celentano, iniziata sul set del film Innamorato pazzo.

Il procedimento giudiziario

Era il 2010, Ornella doveva recitare al Teatro Verdi di Pordenone come attrice protagonista, tuttavia non si esibì in quanto, stando ad un certificato medico, doveva astenersi dal parlare per cinque giorni a causa di una tracheite acuta: tuttavia, in quelle sere, partecipò sotto invito di Vladimir Putin ad un gala a San Pietroburgo e fu così che venne condannata a sei mesi di reclusione e una multa da 500 per truffa e falso, pena sospesa con il pagamento di trentamila euro al teatro friulano.

La doccia fredda

L’evento giudiziario che, tuttavia, ha davvero rappresentato uno shock per Ornella Muti riguarda la sorella, Claudia Rivelli: a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza, all’età di 71 anni la sorella maggiore di Ornella è stata accusata di detenzione di un litro di Gbl, la droga dello stupro: gli agenti stavano tracciando un pacco sospetto acquistato sul dark web destinato ad un palazzo romano dove si trovava Claudia Rivelli, e in casa erano presenti altri flaconi con su scritto “shampoo” contenenti la stessa sostanza.

La condanna

Il capo d’imputazione dice che Claudia Rivelli “illecitamente dall’Olanda importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana”. Ed è così che Claudia Rivelli ha patteggiato per 1 anno e 5 mesi di reclusione.

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