Per questioni di sicurezza molti prodotti elettrici ed elettronici contengono nelle componenti plastiche ritardanti di fiamma bromurati e organofosfati in alte concentrazioni poiché, in caso di cortocircuito, queste sostanze possono prevenire o ritardare gli incendi. I ritardanti di fiamma però sono cancerogeni, alterano il sistema endocrino, provano lesioni cerebrali, causano sterilità e problemi di sviluppo. Ma cosa c’entrano con gli utensili di plastica nera che si usano comunemente in cucina o nei giocattoli?
Molti prodotti elettrici ed elettronici contengono all’interno della parte in plastica dei ritardanti di fiamma in alte concentrazioni. Ad esempio, il retro in plastica del vostro televisore contiene molto probabilmente queste sostanze per una ragione di sicurezza: in caso di corto circuito possono prevenire o ritardare un incendio. Un accorgimento che dà sicurezza per alcuni versi, ma che crea non pochi problemi quando la stessa plastica viene riciclata per produrre utensili da cucina, contenitori alimentari o giochi per bambini.
Le materie plastiche che provengono dagli oggetti di elettronica sono spesso riciclate e riutilizzate per creare articoli per la casa e la famiglia che non hanno alcun bisogno di ritardanti di fiamma, sottoponendo così gli utenti finali ad una inutile quanto dannosa e non voluta esposizione a queste sostanze.

La rivista scientifica Chemosphere ha pubblicato uno studio condotto sugli oggetti realizzati con le plastiche nere riciclate dagli apparecchi elettronici per capire quanti bromurati e organofosfati usati nei prodotti iniziali fossero ancora presenti nei prodotti riciclati. La ricerca ha coinvolto oltre 200 oggetti presenti sul mercato e quasi il 90% ha dato esito positivo, mostrando alte concentrazioni di ritardanti di fiamma.
La ricerca ha evidenziato quanto il riciclo di queste componenti, senza una politica di trasparenza e senza le dovute restrizioni, ha come conseguenza inaspettata l’esposizione continua a ritardanti di fiamma tossici che, in questo modo, diventano presenti in moltissimi prodotti di uso quotidiano.
I ritardanti di fiamma sono cancerogeni. Una lunga esposizione a queste sostanze può alterare il sistema endocrino, creare lesioni cerebrali, possono portare alla sterilità e creare problemi di sviluppo. I bromurati sono stati trovati negli oggetti di uso più comune: dalle collane di perline ai vassoi alimentari, dagli utensili da cucina agli accessori per capelli ai giocattoli, dalla cancelleria da ufficio ai contenitori per il cibo.

“Se da un lato è fondamentale sviluppare pratiche sostenibili per gestire e limitare il flusso dei rifiuti plastici, dall’altro è ugualmente importante essere cauti e assicurarci di non esporre a queste sostanze chimiche pericolose chi utilizza prodotti realizzati con materiali riciclati”, evidenziano gli esperti che hanno condotto lo studio.
La ricerca si è concentrata sui prodotti realizzati con plastica nera, la stessa che comunemente viene utilizzata per le componenti in plastica dei prodotti elettronici. Non essendo stati condotti studi su plastiche di altro colore, i ricercatori non hanno potuto dire con certezza se questa conseguenza inaspettata del riciclo coinvolga tutte le plastiche in generale. Nel dubbio, meglio evitare giocattoli in plastica nera e non utilizzare la plastica nera per gli utensili a contatto con gli alimenti.
