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Carlotta Bertotti: quanto è difficile accettare di essere unici?

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Per chi ancora non la conoscesse, Carlotta Bertotti è una ragazza torinese di 22 anni con una particolarità che non passa inosservata: ha un nevo di Ota sul volto. Una iperpigmentazione della pelle che non è pericolosa, ma che si presenta come una voglia scura che interessa tutta la parte sinistra del suo volto, occhio compreso. Da quando aveva soltanto 8 anni, ha sempre coperto con il make-up quel nevo, quella voglia che non le permetteva di essere come tutti gli altri, ma un giorno, al ritorno dal liceo tutto è cambiato. Oggi Carlotta lavora come modella per Vogue e quello che prima era la sua più grande debolezza oggi si è trasformato nella sua particolarità più grande. Scopriamo insieme la sua storia.

Il make-up a 8 anni 

Carlotta è nata con un nevo di Ota, una iperpigmentazione della pelle che all’inizio si è presentato solo come un piccolo puntino nero nell’occhio che però, con il passar del tempo, ha coinvolto tutto l’occhio e il lato sinistro del volto. Da quando aveva appena 8 anni, Carlotta non riusciva a comprendere e ad accettare come la sua immagine potesse essere così diversa da quella degli altri e ha sempre coperto questa sua particolarità con il make-up. Due ore di trucco prima di andare a scuola, più vari ritocchi durante il giorno. Un lavoro non da poco per evitare gli sguardi giudicanti delle persone che incontrava. 

Nessuno lo sapeva

Come ha raccontato in un’intervista, il nevo metteva Carlotta così a disagio che per coprire l’iperpigmentazione dell’occhio aveva comprato addirittura una particolare lente a contatto che nascondeva ogni cosa. Nessuno dei suoi compagni di scuola lo sapeva, soltanto la sua famiglia. Una costruzione elaborata per nascondere ciò che le provocava più disagio e la faceva sentire diversa dagli altri. Per molto tempo ha evitato di stringere amicizie e di frequentare ipotetici fidanzatini. Ha persino rinunciato ad andare al mare per paura che le si potesse lavare via il trucco.

Un giorno tutto è cambiato

Sempre in una delle sue numerose interviste, Carlotta ha raccontato che, un giorno, al ritorno dal liceo è scattato qualcosa dentro di lei che le ha fatto cambiare prospettiva sul problema. La fatica che le occorreva per nasconderlo, per tenere costantemente nascosta la macchia sul suo viso, era maggiore del lavoro che avrebbe dovuto fare su se stessa per accettarsi così com’era. La stanchezza del nascondersi per tutti quegli anni l’ha portata a liberarsi del giudizio altrui e ad intraprendere un complesso cammino di accettazione di sé che l’ha portata ad essere oggi una delle modelle del Body Positivity di Vogue

La prima foto (al naturale) sui social

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Quando ha deciso di prendere in mano la sua vita, Carlotta si è mostrata al mondo così com’è, senza ritocchi, senza make-up. In tutta la sua bellezza. Ha raccontato che la sua prima foto al naturale apparsa sui social gliel’ha scattata un suo amico. L’ha postata con una semplice didascalia e ha poi ignorato i social per giorni. Per fortuna, quando ha controllato non ha trovato nessun messaggio di odio. 

I’MPERFETTA

A soli 22 anni, Carlotta ha già una sua agenzia di moda, un po’ particolare. Si chiama I’MPERFETTA Project e lavora con donne di un’imperfezione meravigliosa. Racconta la storia di chi, come lei, ha deciso di amarsi così com’è e di proporsi come esempio concreto e positivo di quanto sia bella e appagante la vita di una persona che si vuole bene. Carlotta ha dichiarato più volte di non avere la formula magica per accettarsi, perché ogni storia è a sé e ognuno segue un percorso di accettazione diverso, ma l’ascolto e il confronto possono fare una grande differenza e lei, con la sua storia, ha tutta l’intenzione di aiutare quante più persone possibili ad accettare la propria unicità. 

Vogue e Alessandro

La bellezza e la determinazione di Carlotta l’hanno portata a partecipare a un casting per Vogue, che l’ha scelta come ambasciatrice del Body Positivity. Le foto del servizio erano così belle che la stessa Carlotta si è convinta ancor di più a seguire questa strada, ad amare a tal punto la propria unicità da utilizzare le sue “discromie per fare del bene ad altre persone”, così come ha raccontato. Inoltre, il lavoro l’ha poi portata ad incontrare Alessandro, il suo attuale fidanzato. L’ennesima dimostrazione di quanto il coraggio di seguire il proprio istinto e di essere sé stessi può trasformare le unicità di ciascuno in punti di forza per realizzare i propri sogni più grandi.

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