Dopo una strepitosa carriera da nuotatrice, Federica Pellegrini ha deciso di dedicarsi alla sua famiglia. Da poco diventata mamma della piccola Matilde, ha raccontato quali sono gli insegnamenti secondo lei più importanti da trasmettere alla sua piccola e alla sua generazione.
L’ex campionessa olimpionica ha condiviso vari aspetti della sua vita che non sempre sono scontati per chi la osserva dal di fuori. Ha sottolineato quanto i suoi genitori siano stati un supporto per lei e quanta importanza hanno avuto nella sua vita sia privata che lavorativa. Senza esitazione, ha detto che è proprio la famiglia il valore che più di tutti cercherà di trasmettere a sua figlia Matilde.
Il valore della famiglia è sacro per la Pellegrini. Per la carriera di un atleta professionista la famiglia fa sempre la differenza. Ha raccontato che, in prima superiore, sua mamma Cinzia si alzava alle cinque del mattino insieme a lei, le preparava la colazione, l’accompagnava in piscina, l’andava a riprendere e la portava a scuola. E al pomeriggio l’accompagnava al secondo allenamento giornaliero. Senza il supporto dei genitori non sarebbe mai diventata l’atleta che conosciamo oggi.
Ora che è lei ad essere genitore, sono cambiate anche le sue paure. Quando le hanno chiesto cosa le facesse più paura, la Pellegrini ha risposto: “Adesso le mie paure non sono più per me, ma sono legate a questa nuova vita che è nata e alla sua crescita, al fatto di essere una buona mamma, di cercare di darle strumenti per poter vivere in questo mondo difficile”.
Con la grinta, la tenacia, la disciplina e la resistenza che la contraddistinguono, Federica Pellegrini insegnerà alla sua piccola Matilde ad essere una combattente e di questo ne è sicura: “Penso sia la chiave per qualsiasi cosa voglia fare nella vita.”
Una combattente, d’altronde, Federica lo è sempre stata. Un esempio? Lo scorso anno, ha pubblicato la sua autobiografia “Oro”, nella quale ha condiviso con i lettori un aneddoto accaduto durante le sue ultime olimpiadi. Aspettando l’ascensore che l’avrebbe portata alle vasche per la finale, all’apertura delle porte se l’è ritrovato pieno di allenatori italiani, nessuno dei quali si è preoccupato di cederle il posto. E lei si è dovuta fare otto piani a piedi. Se ci fosse stato un uomo “penso che sarebbe andata diversamente”, ha commentato. Ma questo episodio, accaduto prima della gara, ha fatto scattare in lei qualcosa che le ha dato la spinta giusta per vincere.
